Se partiamo da come funziona il cervello dobbiamo considerare che un piano di sviluppo, sia un team coaching o un qualsiasi cambiamento, deve considerare tre regole.

1) Il processo deve essere ciclico

Il nostro cervello per imparare deve ripetere: non basta fare una cosa una volta per dire di averla imparata. Tra l’altro, vivendo in mondo incerto e complesso, il problema non è più fare un cambiamento ma imparare a cambiare, perché sappiamo che ci troveremo di fronte ad almeno un grande cambiamento all’anno.

Un programma di sviluppo dove ci poniamo obiettivi di miglioramento non può durare più di tre mesi (le persone infatti non tengono la motivazione più a lungo e questo è il motivo per il quale il ciclo da Form a Perform in TEAMX è pensato di lunghezza tre mesi) ed essere ripetuto fino a che i cambiamenti desiderati non siano diventati il nuovo schema.

Il nuovo paradigma in un mondo che cambia rapidamente è caricare-fuoco-puntare. Questo era il paradigma delle vecchie navi da guerra che non avevano sistemi di puntamento GPS e quindi quando si avvicinavano a distanza di tiro sparavano e poi puntavano meglio per il secondo colpo. Anche noi considerato il mondo che ci circonda non abbiamo sistemi di puntamento precisi, quindi non possiamo aspettare di avere tutte le informazioni per provarci: fare esperienza e non aspettare il momento giusto è una delle chiavi del successo perché a cambiare si impara cambiando.

2) Il cambiamento deve considerare le emozioni

Le persone e i team non cambiano quando glielo chiediamo, nemmeno a fronte di dati incontrovertibili. Quando chiediamo alle persone di cambiare, si genera una normale resistenza, che abbiamo spiegato nell’articolo “Perché è difficile cambiare” . Emozioni di paura, frustrazione e giudizio sono usuali e noi sappiamo che rischiano di rallentare o bloccare il cambiamento.

Se vogliamo supportare il team nel cambiamento dobbiamo individuare le emozioni e poi trasformare queste emozioni permettendo alle persone di sfogarsi, parlarne e poi aiutarle ad individuare alternative. Il ruolo dei leader e dei facilitatori nei team è proprio questo. Ogni incontro del team deve passare da un check sulle emozioni per cogliere rapidamente segnali legati ad emozioni spiacevoli. L’unico modo per gestire emozioni e conflitti è farli emergere. Altrimenti queste emozioni si amplificano e rischiano di emergere in superficie quando meno ce lo aspettiamo.

3) I sistemi supportano ma non generano il cambiamento

Avere un orologio che conta le calorie aiuta ma non ci fa automaticamente dimagrire, così come un organigramma aiuta la chiarezza organizzativa ma non cambia le relazioni tra le persone.

Le persone cambiano quando decidono di cambiare e  l’unica cosa che possiamo fare è generare una scintilla di curiosità che li porti a voler sperimentare qualcosa di diverso. Questo ci dice il funzionamento del cervello e in particolare modo dell’ippocampo.

Allora, dobbiamo strutturare il processo e TEAMX vi aiuterà a mantenere un ritmo circolare con la dovuta attenzione alle emozioni, oltre a cercare di creare questa scintilla nel team attraverso il coinvolgimento, i report e i suggerimenti dell’algoritmo di intelligenza artificiale.

Non basta uno strumento per ottenere un miglioramento. Il nostro auspicio però è che con la app sia più facile. Dipende da voi: come team, siete pronti per provare a cambiare?